Così come Nero edizioni è sempre un’ottima idea, altrettanto lo è Not; esploriamo quindi quel che José Esteban Muñoz tratteggiò come Utopia Frocia: un’UFro!
2023, IL QUEER NON È ANCORA FROCYO? «il queer è ovunque, ma la ricchionaggine resta un ideale.»
Ma cosa intende Muñoz con ‘cruising’? Magari potrebbe essere un «provincializzare il queer»: provincializzare quell’ente dinamico frocyo che inciampa, «mostrando che qualcosa manca, o sfugge, qualcosa eccede» dentro «modalità di conoscenza intermediali e associative». Quindi «L’estetica frocia mappa le future relazioni sociali» che poggiano su coscienze storiche = questa è la tesi.
Svolgimento: argomentare per associazioni e annotare reperti secondo un «pensiero fenomenologico e marxiano»
+ «fare cruising nei campi del visuale e del non proprio visuale, sforzandosi di vedere nell’illuminazione anticipatoria dell’utopia.»
+ «mobilitare una futurità collettiva» perché il presente non è abbastanza e perché «il queer una forma non la prenderà neanche. La forma della frocya è l’utopia.»
Reperti frocy:
Cosa vogliamo, in cosa crediamo – Manifesto del gruppo Third World Gay Revolution (1970)
John Giorno, nell’irreperibile reperto You got to burn to shine, ma non solo, recita la parte di quello che dissemina la cultura del sesso in pubblico (ussignorah miah, che Vergognah!)
Eighteen Happenings in Six Parts, o la frammentazione dell’esistere;
Swallow Your Pride: «Più mi invecchio, più mi diverto a essere un po’ camp con le mie amiche»
Kiki & Herb: vivere di camp
One Art – Elizabeth Bishop : poesia o «un’introduzione all’autorappresentazione queer o al divenire queer»
Kevin Aviance – Cunty: per sentirsi cuntytamente frocy;
e una retrospettiva sulla “forma d’arte deambulante” Leigh Bowery.
Insomma, l’UFro è «il piacere/jouissance di essere checca e fighetta che [gli womini] non possono concedersi nella vita quotidiana.»
Per l’UFro«Conta perdersi nel ballo o usare il ballo per perdersi.»
«È importante non consegnare la futurità al futurismo riproduttivo bianco e normativo.»
«L’utopia non è prescrittiva; visualizza i progetti potenziali di un mondo che non è proprio qui; è un orizzonte di possibilità, non uno schema fisso.»
GuardaLa:
«Le performance migliori non scompaiono, ma piuttosto persistono nella nostra memoria, infestano il nostro presente e illuminano il nostro futuro.»
Sulle note di Last Night a DJ Saved My Life
o nella testimonianza di Fertile La Toyah Jackson
«La posizione delle immagini, le une accanto alle altre, parla a quelle soggettività che viaggiano attraverso una porta a vento tra coordinate temporali e spaziali.»
Per un’estetica un po’ più punk: Darby Crash & the Germs;
l’Arte Postale di Ray Johnson in corrisponDanza con Jill Johnston; ti pare poco?
Impariamo How to Draw a Bunny e formiamo una comune come FLuxus;
intrallazziamoci con le movenze di Yvonne Rainer in Trio A o financo quelle di Merce Cunningham;
«Sebbene il mio racconto sia vero, ovviamente è anche fiction.» Tipo:
Flaming Creatures di Jack Smith;
la poesia di Frank O’Hara o LeRoi Jones o Edwin Denby;
l’arte visuale di Larry Rivers;
l’esistenza tragicamente frocya di Fred Herko, amato (come Lytton Strachey era amato da Virginia Woolf) dalla frocyarola Diane di Prima,
o le fiabesche finzioni di Samuel Delany 💜
«L’utopia ha una valenza positiva, quella di proiettarsi in avanti, e una funzione negativa, che è il lavoro della critica.»
«è importante immaginare altri modelli di presenza frocya nella sfera pubblica, venuti prima dei modelli attuali.»
«Secondo il mio orologio eravamo frocye prima ancora di essere lesbiche e gay.»
Ancora, le tracce artistiche di Luke Dowd «sono dei baluginî di come il valore sia sempre una finzione che sottoscriviamo collettivamente.»
La natura può essere una danza da Rainforest,
o una spirale di colori On Great Terrain.
«Il queer/frocyo come lirismo e modalità è pertanto potenzialmente trasformativo per l’ordine naturale, aprendo a nuovi orizzonti e alla vastità delle potenzialità.»
Vedi Jim Hodges che da ritagli e ciarpame ricava Arte;
mentre il lirico Félix González-Torres ideò Untitled (Orpheus Twice) ispirato da Laura Nyro.
«Il fallimento queer come rifiuto dei protocolli normativi della canonizzazione e della messa a valore, illustra bene la performatività frocya.»: ecco Democracy’s Body e i frammenti di Elaine Summers.
«Sicuramente secondo i criteri del tempo straight un drogato è un fallito. Le droghe sono un surplus che ti fa stare fuori, ti impediscono di contribuire allo sforzo produttivo del paese e al tempo in modo appropriato.»
quindi For Freddy, Fucking Again!
«Le accuse di infantilismo risuonano come uno dei molti modi di sminuire il queer, visto che destabilizza il comportamento e la temporalità straight.»
Quindi voglio guardare per intero Thirteen Most Beautiful Boys e poi immergermi in quel «fare qualcosa di magico» come The Palace of the Dragon Prince – Arte come Magia:
«Il presente infatti è pieno di mostri da sconfiggere, il che significa che investire sulle fiabe non è un’evasione dalla realtà, ma in un certo senso un modo di affrontarla.»
Costoro, tra altrə, sconfiggono i mostri della messa a valore dell’Arte:
Dynasty Handbag – prima immersione dilettevole!
My Barbarian – attraggonmi assai i due maschi artisti!
Kalup Linzy – seconda immersione dilettevole!
Enfin, incoraggiamento: «L’amoreggiare nei boschi di Pagan Rights» «Esce dal copione, laddove il copione è il mandato per il quale le persone queer e ogni performer di una cultura minoritaria lavora non per sé ma per una gerarchia culturale distorta.» e così in The Golden Age, dove mybarbarian è la chiave.